
Cremini
I cremini sono uno dei punti di forza della nostra produzione. Li proponiamo sia incartati nelle versioni : classico, fondente, pistacchio,cocco, che con un pizzico di innovazione nella preziosa confezione da 14 pezzi.
I NOSTRI CREMINI
-Cremino classico: con due strati di cioccolato al gianduia e uno con il cioccolato bianco, che esaltano al massimo i sapori della nostra Nocciola Piemonte IGP che noi utilizziamo più tostata per farle sprigionare al massimo i suoi sapori.
–Cremino al pistacchio: il gusto intenso del pistacchio unito al sale rosa dell’ Himalaya si incontra con la dolcezza del cioccolato bianco esaltando tutti i suoi sapori.
–Cremino al gianduia, nocciola caramellata e caffè: un cremoso cremino di cioccolato al latte Grand Cru de Terroir “Pachiza” proveniente dalla Regione San Martin del Perù miscelato con una croccante nocciola pralinata ed il caffè. Dal sapore intenso e dal retrogusto persistente dedicato a chi ama la nocciola
–Cremino alla mandorla, lampone e cannella: un scioglievole impasto di cioccolato fondente di qualità superiore Grand Cru del Terroir “Pachiza” della Regione San Martin del Perù e mandorle con un inserto di gelée di lamponi e una spolverata di cannella. Il piacere della sorpresa che conquista.
–Cremini alle arachidi: un goloso impasto di cioccolato fondente di qualità superiore Grand Cru de Terroir ” Pachiza” del Perù e arachidi pralinate. Un intenso abbraccio per un incontro che delizia i sensi.
–Cremini alle noci e fichi: un morbido impasto di cioccolato fondente di qualità superiore Grand Cru de Terroir “Pachiza” del Perù, granella di noci ed un inserto di gelée di fichi. Una perla di pura dolcezza che incontra i palati più esigenti.
–Cremino al pepe rosa: la dolcezza del cioccolato bianco incontra il pepe rosa, una spezia leggermente piccante e dall’aroma caratteristico. Un gusto particolare che ricorderai a lungo.
La storia del cremino
La storia del Cremino è strettamente legata a quella del Gianduiotto, si può affermare che è l’evoluzione di quest’ultimo.
Tutto nasce a Torino grazie al torinese Doret inventore di un macchinario per lavorare il cioccolato che permetteva di mescolare la pasta di cacao, zucchero e vaniglia già nel 1778.
L’invenzione del Gianduiotto si deve a Pietro Caffarel che a metà 1800 trasformò la sua azienda da conceria a fabbrica di cioccolato. Acquistò il brevetto per produrre cioccolato da Doret e iniziò a perfezionare la produzione. In questo periodo, il mercato piemontese soffriva delle conseguenze del lungo imbargo che Gli stati Uniti d’America avevano imposto all’ Inghilterra.
Per ovviare alla scarsità del cacao, si pensò di integrare la pasta di cacao con altri ingredienti.
Fu proprio nel corso di uno dei tanti esperimenti che a Caffarel ed al suo socio Prochet venne l’idea di aggiungere la pasta di nocciole, molto presente in Piemonte ed in particolare nelle Langhe.
Secondo la leggenda fu un colpo di “cucchiaio” che diede vita al gianduiotto, che venne presentato per la prima volta incartato, nella sua tipica forma, durante il carnevale del 1865 propria dalla Maschera di Gianduia da cui prese il nome.
Da quel momento in avanti tutti i grandi cioccolatieri torinesi iniziarono a produrre i loro cioccolatini con miscele e ricette proprie.
Tra tutti i cioccolatini il più famoso è sicuramente il Cremino. Un cioccolatino a tre strati, quelli esterni al gianduia e quello interno di pasta di nocciola, inventato da Baratti & Milano.
Al Cremino è legata anche la storia della Fiat. Nel lontano 1911 la casa automobilistica torinese lanciò un concorso fra i cioccolatieri di tutta Italia per creare un inedito cioccolatino, in occasione del lancio di un nuovo modello di autovettura la “Tipo 4”.
Il concorso fu vinto dalla Majani di Bologna, forse la più antica fabbrica di cioccolato italiana, nata nel 1794. I cioccolatieri della Majani inventarono un inedito Cremino a quattro strati invece dei tradizionali tre, anche gli ingredienti erano innovativi, se gli strati scuri erano composti da gianduia come da tradizione quelli chiari da cioccolato con pasta di mandorla.